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L’IA nel recruiting e la grafologia aziendale:

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L’IA nel recruiting e la grafologia aziendale:

Verso un’integrazione efficace.

L'avvento dell’intelligenza artificiale negli ultimi anni ha creato un forte impatto su molteplici settori lavorativi e produttivi. La facilità di accesso alla creazione di contenuti creati artificialmente attraverso appositi software o app di facile utilizzo, ha generato, altresì, il rischio che la realtà documentale dichiarata dal creatore (o visibile attraverso le immagini) non corrisponda ad una realtà fattuale.


La dicotomia vero/falso nell’era dell’intelligenza artificiale rischia di acquisire contorni sempre più sfumati, a maggior ragione se si considera che i testi creati “artificialmente” appaiono sempre più sofisticati sotto il profilo lessicale e quindi potenzialmente indistinguibili dai testi creati dall’uomo.



Nonostante la legislazione si stia muovendo rapidamente nel tentativo di tutelare efficacemente fruitori e destinatari di contenuti creati con l’AI (è del marzo scorso l’approvazione dell’AI ACT, regolamento europeo, cui è seguita ad aprile 2024 l’approvazione in Italia del ddl che anticipa alcuni contenuti della legislazione europea), permane ancora il rischio della non-riconoscibilità di contenuti testuali o creativi generati dall’intelligenza artificiale. Basti pensare alla rapida diffusione della redazione di atti giudiziari coadiuvati dall’AI.[1]


L’AI nel recruiting: vantaggi e rischi


Approcci innovativi al reclutamento: il caso IKEA

L’attività di recruiting e la ricerca del potenziale

La scrittura manuale come ausilio nella valutazione delle attitudini individuali

La grafologia come strumento di selezione

Manoscrittura e test grafologico per combattere la diffusione della digitalizzazione

Gli step dell’analisi grafologica attraverso Cv manoscritti nel settore aziendale

Invio della scrittura a mano

Il candidato dovrà scrivere su un foglio senza righe (quelli che normalmente utilizziamo per la stampa). Firmare alla fine del resoconto. Per essere più precisi nell’analisi è necessaria almeno mezza pagina di descrizione.

Usare una penna comoda. Mantenere una posizione seduta comoda. Non stare in piedi mentre si scrive.

Scrivere qualsiasi argomento. Non copiare da altri materiali. (Ciò influenzerà gli scritti e porterà a inesattezze nell’analisi).

Non scrivere maiuscolo in tutti gli scritti. Se il maiuscolo è lo stile abituale, inviare sia in maiuscolo che in corsivo/normale.

Scansionare o scattare una foto del documento in una copia nitida, ad alta dpi. L’immagine deve essere molto chiara.

In letteratura, la validità dell’analisi grafologica in campo aziendale è stata oggetto di studio e approfondimento. Sono stati indicati fattori favorevoli e contrari a tale metodica.[5]


Argomenti a favore Argomenti contro
Il materiale scritto non è un test;Il candidato non deve essere presente, come avviene con altri testC’è la necessità di un materiale scritto.Valutazione esterna, nonché riduzione del costo diretto nella relazione candidato-impresa.Economia (ridotto costo della perizia)La valutazione dovrebbe essere formulata in modo chiaro e comprensibileLa validità non è inferiore alla validità di un altro strumento più costosoLa perizia grafologica ha una priorità nel caso sia richiesto un secondo parereI fattori che influenzano la scrittura a mano sono i seguenti:il tempo necessario, lo strumento di scrittura, la causa della scrittura, i contenuti, condizioni fisiche e psichiche della persona. La mutevolezza della scrittura a manoL’assenza del candidato (potrebbe non essere garantito che si parli dello stesso candidato)Secondo uno studio empirico, la scrittura a mano ha una piccola influenza sulla valutazione grafologica, solo le capacità dei grafologi influenzano la valutazioneL’oggettività della valutazione grafologica ha uncoefficiente di 0,97 (Lücke /Baer 1989, Fischer 1964; Seibt 1994)L’affidabilità è (r=0,8-0,93) in un periodo di ripetizione del test di una settimana. (Fischer 1964)


Possibili soluzioni: l’integrazione tra AI e analisi grafologica

L’uso dell’AI si sta sempre più diffondendo in campo aziendale soprattutto per la possibilità di implementare attività che richiedono la processazione di molti dati riducendone la tempistica e consentendo di automatizzare e velocizzare attività di analisi, con notevole risparmio di tempi e costi.


Nel settore delle risorse umane e, in particolare, nel reclutamento, lo screening dei candidati e dei curricula è un’attività che richiede tempo e risorse umane, con il rischio che sfuggano caratteristiche, esperienze, attitudini che potrebbero risultare cruciali ai fini dell’assunzione.


Automatizzare la selezione del curriculum attraverso l’addestramento di specifici algoritmi è uno degli obiettivi che si possono raggiungere con l’uso efficace dell’AI, in quanto il “job matching” o abbinamento tra attitudini e profilo ricercato potrebbe essere agevolata istruendo l’AI ad individuare i profili maggiormente in linea con determinate caratteristiche.


Resta il fatto che – come evidenziato in apertura – lo screening delle competenze non è sempre sufficiente a rivelare il potenziale del candidato non solo in termini di predisposizione, ma anche di motivazione e affidabilità nel tempo rispetto al ruolo che dovrebbe ricoprire. E va comunque considerato che la perdita di una risorsa, e successiva nuova ricerca, rappresenta pur sempre un costo aziendale.


Una possibile integrazione tra AI e analisi grafologica “di personalità” potrebbe condurre ad una selezione più accurata dei candidati, basata non solo sulle ‘competenze’ ma anche sulle ‘attitudini’ e sulle caratteristiche psicologiche/temperamentali che emergono dalla scrittura.

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