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Truffe sugli assegni, come riconoscerle e difendersi davvero

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Truffe sugli assegni, come riconoscerle e difendersi davvero

Le truffe sugli assegni, soprattutto circolari, sfruttano fiducia residua e scarsa conoscenza dei dispositivi di sicurezza. Dalla normativa ai controlli grafometrici, una guida pratica per cittadini e operatori bancari per riconoscere i falsi e ridurre il rischio di frodi

Nonostante l’affermarsi dei sistemi di pagamento elettronici, gli assegni continuano a rappresentare uno strumento diffuso, soprattutto nelle compravendite di beni di valore, nei rapporti tra aziende e nei contesti in cui si ritiene preferibile un titolo cartaceo garantito da un istituto bancario. In particolare, l’assegno circolare mantiene un’aura di sicurezza, poiché viene emesso direttamente dalla banca su fondi già accantonati.

Tuttavia, proprio questa percezione di affidabilità ne fa un obiettivo privilegiato per truffe e falsificazioni, rischio aggravato dalle modalità di trasmissione dei titoli (ad esempio la spedizione postale) che rendono più facile il furto e il riempimento abusivo. Negli ultimi anni, la cronaca ha registrato un incremento di casi di falsificazione, clonazione o alterazione degli assegni. Le conseguenze per le vittime sono spesso pesanti: perdita patrimoniale, contenziosi civili e, in alcuni casi, responsabilità penali per incauto incasso o mancata denuncia.

Truffe sugli assegni: quadro generale e rischi attuali

Le truffe sugli assegni si collocano a metà strada tra i reati “tradizionali” e le frodi che sfruttano tecniche sempre più sofisticate di stampa digitale e manipolazione grafica. La fiducia residua nel titolo cartaceo, unita alla scarsa dimestichezza di molti operatori con gli elementi di sicurezza, crea un terreno ideale per truffatori esperti e per falsi solo apparentemente rudimentali.

La combinazione tra moduli non conformi, titoli sottratti o clonati e controlli sommari, specie in contesti di vendita tra privati o di compravendite a distanza, rende spesso difficile cogliere le anomalie al primo sguardo. In questo scenario, la verifica attenta del supporto cartaceo e dei dispositivi di sicurezza diventa decisiva per evitare danni economici rilevanti.

Norme e responsabilità nelle truffe sugli assegni

Per comprendere la portata del fenomeno e le responsabilità dei soggetti coinvolti è utile richiamare i principali riferimenti normativi e regolamentari che disciplinano l’emissione e la circolazione degli assegni.

Il Codice Civile (artt. 1992 ss.) definisce l’assegno come titolo di credito e disciplina gli effetti della sua circolazione e del relativo incasso. Le norme regolano, tra l’altro, i rapporti tra traente, trattario e beneficiario, con ricadute importanti in caso di falsificazione o alterazione del titolo.

L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha elaborato prototipi uniformi per assegni bancari e circolari, stabilendo dimensioni, layout, diciture obbligatorie e simboli da utilizzare. Il rispetto di questi standard formali è essenziale per garantire la riconoscibilità del titolo e per agevolare i controlli da parte degli operatori di banca.

La normativa antiriciclaggio (D.Lgs. 231/2007 e successive modifiche) introduce soglie di tracciabilità e limiti all’uso del contante e degli assegni privi di clausola di non trasferibilità, imponendo obblighi stringenti di adeguata verifica della clientela e di segnalazione delle operazioni sospette.

I provvedimenti della Banca d’Italia riguardano, tra l’altro, la sicurezza dei titoli e l’obbligo per gli istituti di predisporre controlli adeguati. Il mancato rispetto degli standard formali o la circolazione di titoli difformi può comportare la nullità dell’assegno e potenziali responsabilità per chi lo accetta senza adeguata verifica, soprattutto in sede di negoziazione dei titoli.


Tecniche di falsificazione e clonazione degli assegni

Le metodiche di contraffazione osservate in ambito peritale e giudiziario rientrano principalmente in tre categorie, che presentano criticità e segnali rivelatori differenti.

Nel caso di contraffazione integrale, il truffatore realizza un assegno partendo da un supporto cartaceo bianco, imitando grafica, diciture, loghi e filigrane. I moderni software di grafica e le stampanti ad alta risoluzione consentono copie estremamente convincenti a un occhio inesperto, spesso difficili da riconoscere senza strumenti adeguati.

La clonazione di moduli autentici si basa sull’utilizzo di moduli veri, sottratti o reperiti illecitamente, ma compilati e alterati in modo fraudolento (ad esempio con importi diversi, modifiche ai dati del beneficiario, sovrastampe). In questi casi, il supporto è genuino, ma la compilazione è illecita.

Nell’alterazione parziale, l’assegno autentico viene manipolato: aggiunta di zeri all’importo, cambiamento della data, sostituzione del nome del beneficiario. Tecniche comuni sono la raschiatura, la sovrastampa o l’uso di sostanze chimiche per cancellare l’inchiostro originale mantenendo intatto, per quanto possibile, lo sfondo stampato.


Evidente abrasione del supporto cartaceo e apposizione di cifra

Le modalità di contraffazione si concentrano soprattutto sugli aspetti grafici e materiali del titolo. Tra gli indicatori più frequenti si segnalano:

  • Uso di moduli non conformi: layout e diciture difformi rispetto agli standard bancari ufficiali
  • Numerazioni anomale: la numerazione dell’assegno dovrebbe comparire su più livelli (ad esempio in formato arabico, microforato e in code-line magnetica CMC7). Disallineamenti o assenze sono importanti segnali di allarme
  • Codici Data Matrix o QR illeggibili: questi elementi di sicurezza servono a memorizzare e verificare i dati del titolo. La loro mancanza o non leggibilità è spesso sintomo di contraffazione
  • Filigrana alterata: osservata in controluce, deve presentare un disegno continuo e coerente; interruzioni o anomalie cromatiche possono indicare carta non originale
  • Simboli e caratteri non conformi: piccoli dettagli, come l’uso di simboli diversi da quelli prescritti (es. delimitatori dell’importo), tradiscono spesso una stampa fraudolenta
  • Elementi di sicurezza dell’assegno da conoscere

    Gli assegni autentici presentano una serie di dispositivi di sicurezza progettati per renderne difficile la falsificazione. Tra i principali, è fondamentale conoscere il loro aspetto corretto per poter individuare tempestivamente le anomalie.

    La filigrana, visibile in controluce, deve mostrare un disegno continuo e nitido con colorazioni tenui. Interruzioni, sbiaditure o disegni incoerenti sono indizi sospetti che possono suggerire l’uso di carta non originale o la presenza di manipolazioni localizzate.

    Filigrane apparentemente simili a occhio nudo, ma con risposta divergente alla luce di Wood, rappresentano un elemento critico nelle valutazioni peritali.

    La numerazione tripla prevede che ogni titolo presenti una numerazione progressiva riportata in tre forme: arabica a stampa, microforata e in codeline magnetica CMC7. L’assenza di una delle tre, o il disallineamento tra loro, costituisce un’anomalia che richiede approfondimento immediato.


    Articolo a cura di Lorenza Lorenzoni -Grafologa forense- e Bruna Pascali - avvocato grafologa forense esperta in accertamenti- grafometrici

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