Telefono:

+39 338 373 4464

Smascherare la finzione con i dati biometrici della grafia

Pubblicazioni

Smascherare la finzione con i dati biometrici della grafia

strumenti e tecniche

La scrittura è traccia individuale ma è anche riflesso della società e legata alle caratteristiche individuali. Quanto è rilevabile, allora, la finzione dai dati biometrici della grafia? Gli esempi per capire meglio

E' ancora possibile essere “autentici” in un’epoca in cui la finzione fa parte della comunicazione e dove il gioco dell’apparire sconfina spesso nell’alterazione della realtà, rappresentata con modalità artificiose pur di assicurarsi il consenso e l’approvazione?

Nella attuale società siamo dunque diventati più bravi a fingere? E quanto i dati biometrici della grafia possono rivelare il processo di finzione?

L’avvento dei social porta inevitabilmente alla facile creazione di un “falso essere” che si estrinseca nell’apparire, mascherando o alterando il “vero essere”. Ma è d’obbligo chiedersi quali siano gli aspetti più intimi e personali di ogni individuo, che non riescono ad essere celati nonostante l’apparente mascheramento.

Considerato che la scrittura è traccia individuale ma è anche riflesso della società e legata alle caratteristiche individuali, ci si chiede quanto sia rilevabile la finzione dai dati biometrici della grafia.

La finzione rilevata da dati biometrici della grafia

Le acquisite abilità tecnologiche e digitali consentono facilmente a ciascuno di noi di creare “profili” e account con falsa identità o addirittura spacciarsi nel mondo social per soggetti diversi, ma è possibile mascherare nella scrittura le componenti legate al proprio personale modo di essere?

Ed inoltre, è davvero possibile riuscire ad entrare in un’identità grafica che non ci appartiene senza lasciare tracce della nostra personalità?

La scrittura come biometria comportamentale e il ruolo dei neuroni specchio

La scrittura rientra nella biometria comportamentale[1] e quindi, al pari dell’andatura o del timbro della voce di un soggetto, ha uno stile che dovrebbe essere univoco e non facilmente imitabile né occultabile.

L’avvento della grafometrica ha ormai evidenziato l’unicità della scrittura individuale che contiene in sé caratteristiche univoche e personali, registrabili e misurabili, che in combinazione tra loro determinato un’impronta grafica personale.

Le neuroscienze e il movimento della scrittura in perizia e in grafometrica

Le neuroscienze hanno apportato un contributo significativo alla conoscenza del comportamento umano e quindi anche della scrittura, che di esso è una modalità.

Le recenti scoperte hanno avuto un importante risvolto applicativo anche nell’indagine grafo-tecnica, in quanto grazie agli studi sul movimento è stato possibile avvalorare l’analisi della scrittura alla luce della motricità manuale come risposta ad un’attività cerebrale.

L’interazione tra neuroscienze e sistemi di rilevazione grafometrici ha permesso di studiare attraverso strumenti digitali avanzati i meccanismi complessi della scrittura, allo scopo di individuare le strutture del cervello che sono coinvolte, partendo dal presupposto che l’azione motoria alla base della scrittura coinvolge ed impegna anche le funzioni cognitive.

L’avvento dei dispositivi di firma grafometrica negli ultimi anni ha reso possibile, finalmente, visualizzare in modo oggettivo il fenomeno scrittorio, riproducendone il movimento in itinere e misurando con dati numerici parametri grafici prima solo “deducibili” dall’osservazione quali velocità e pressione.

Leggi di più
Scroll to top